Marketing delle destinazioni: alcune riflessioni

Alcuni giorni fa sono stato invitato ad una giornata di riflessione sul futuro del marketing turistico della destinazioni, insieme a molti colleghi con cui, in questi anni, ho condiviso interessi e passione per questi temi.

Oltre ad esprimere un ringraziamento agli organizzatori per avermi inserito in un gruppo così interessante desidero condividere alcune riflessioni che ho espresso in quella occasione: percepisco un rischio nell’eccessiva attenzione posta delle destinazioni sulle modalità di comunicazione, in relazione alle complessità del cosa comunicare.

L’elemento principale di criticità risulta essere quello relativo alla sdoppiamento di ruoli: uno, imprescindibile, che vede la dimensione pubblica l’unico soggetto in grado di rappresentare una destinazione, con una vision di breve , medio e lungo periodo, che ha funzioni di promozione ma incide poco nella relazione con la destinazione stessa, che invece è patrimonio quasi esclusivo della componente privata dell’offerta.

Quindi da un lato l’ospite viene coinvolto dalla comunicazione che la destinazione ( piccola media o grande, amministrativa o percepita, tema da affrontare in un altro post ) ha costruito ma la relazione con il territorio sarà prevalentemente gestita della filiera dell’offerta, strutture ricettive, ristorazione, guide etc che costituiranno la parte principale della travel experience.

Se non si trovano punti in comune, condivisione sugli standard, certezza sulle promesse che il brand può esprimere, rischiamo di generare aspettative non rispettate, con effetti virali di cattiva reputazione.

E’ per questo motivo che quando abbiamo esplorato il significato del brand Maremma abbiamo pensato anche a valutare tutte le recensioni delle imprese recettive, considerando il global review index come un indicatore sintetico di qualità percepita della destinazione.

E quando abbiamo rilevato un punteggio così alto, oltre 8,6 su 10 , abbiamo anche considerato che poteva affermare con serietà che in Maremma si sta bene, non usando le solite parole del ruolo istituzionale, ma l’analisi della percezione degli unici davvero titolati ad esprimere un’opinione sulla loro esperienza, i nostri ospiti.

2 pensieri su “Marketing delle destinazioni: alcune riflessioni

  1. jcpenney prom gowns

    I’m glad to know there are still writers out there that can create good thought-provoking content. I really like this article and the writer’s unique point of view. There’s a lot of good information here.

    Replica
  2. Diego Gualdoni

    Questo argomento è molto interessante. E’ vero, su Internet non c’è cosa peggiore che creare delle aspettative che poi non corrispondono alla realtà. In questo caso i giudizzi negativi si sprecherebbero rovinando definitivamente un brand, grande o piccolo che sia.

    Mi piace l’approccio per la valutazione di un brand come raccontato in questo articolo. A volte uno tende ad usare tanti parametri che alla fine sfuggono al controllo. Valutare invece solo il global review index, come in questo caso, può semplificare molto l’analisi che si vuole fare.

    Grazie per questa lettura che ho trovato molto interessante.

    Replica

Lascia un commento

Or

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *